La comunicazione IO-Link avviene su un cavo standard non schermato a tre o quattro fili che può stabilire una connessione fino a 20 metri di lunghezza tra il dispositivo IO-Link e il master IO-Link. Il master IO-Link si trova nel quadro elettrico o direttamente sul campo. Da lì, stabilisce la connessione o comunicazione tra i dispositivi IO-Link e il sistema di automazione. Un master può essere dotato di diversi canali IO-Link, noti come "porte", ognuno dei quali può essere utilizzato per collegare un dispositivo IO-Link alla volta. I dispositivi possono includere un sensore, un attuatore o un dispositivo di scrittura/lettura RFID. Ciò significa che IO-Link non è un sistema a bus, ma una connessione punto a punto. Nella cosiddetta modalità SIO, abbreviazione di "standard input and output", il sensore trasferisce il suo stato di rilevamento sotto forma di segnale a 0 V e 24 V. Una volta attivata la comunicazione IO-Link su questa porta master, il master contatta il dispositivo e stabilisce la comunicazione IO-Link. Il master e il dispositivo comunicano poi in modo bidirezionale attraverso la linea di segnale C/Q utilizzando una sequenza codificata di stati di segnale (commutazione codificata).
Un master IO-Link è tipicamente dotato di diverse porte. La configurazione delle porte, utilizzata per stabilire le impostazioni di ogni porta, viene solitamente eseguita con un tool di configurazione per un tipo specifico di master o con un tool di ingegneria per un sistema di controllo specifico. Sono disponibili le impostazioni per le seguenti funzioni:
Durante il funzionamento è possibile richiamare i dati sullo stato attuale di ogni porta. Oltre allo stato attuale della comunicazione e agli ID dei dispositivi collegati, ciò comprende anche informazioni sulla validità dei dati di processo trasferiti e su tutti gli eventi diagnostici.